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  Pulci e zecche
 
 
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Il ciclo vitale di pulci e zecche
I parassiti
tipici che affliggono i nostri animali sono pulci e zecche. Entrambi si nutrono del sangue del cane o del gatto, ma mentre le pulci sono insetti, le zecche appartengono alla famiglia degli aracnidi e sono quindi cugine dei ragni.

La pulce

La pulce ha un ciclo vitale che parte dalle uova che diventano larve, quindi pupe e infine pulci adulte. Lo stadio di pupa può durare anche vari mesi e durante questa fase la loro presenza riguarda principalmente l'ambiente, ovvero la casa o il giardino. Nel salto una pulce può arrivare a coprire in alto o in estensione fino a centocinquanta volte la propria misura. Quando la pulce raggiunge lo stadio adulto, la sua sopravvivenza è legata alla possibilità di nutrirsi e quindi tocca direttamente i nostri animali che ne diventano ospiti nonché fonte di sostentamento. La femmina adulta depone circa una sessantina di uova al giorno che vengono scaricate dal pelo degli animali direttamente nell'ambiente, dove cominciano il loro ciclo vitale. Dopo un lasso di tempo che va da due a dodici giorni nascono le larve. Queste iniziano una maturazione che dura da dieci a ventuno giorni per passare allo stadio di pupa. Per diventare adulta, la pulce impiega altri sedici ventuno giorni, dopodiché l'insetto è pronto per aggredire altri ignari ospiti. Una giovane pulce può vivere da tre a quattro mesi nel mantello dell'ospite e il suo ciclo vitale si dice compiuto quando depone le uova. Difficilmente una pulce sopravvive oltre un anno di vita, ma in questo lasso di tempo una femmina arriva a deporre fino a seicento uova al mese, per un totale di oltre duemila nell'intero ciclo vitale. Anche se abitualmente le pulci preferiscono ospiti a quattro zampe, in assenza di cani o gatti possono scegliere di approvvigionarsi direttamente da noi; un motivo in più per mettere la prevenzione al primo posto nelle strategie da adottare contro le infestazioni dell'ambiente.






La zecca
Per le zecche il discorso si fa un po' più serio in quanto questi ragnetti sono capaci di trasmettere, tanto all'uomo quanto all'animale, patologie addirittura mortali. La zecca arriva inderogabile ogni anno alle prime avvisaglie di primavera e rimane "in zona" fino a quando l'inverno, con i suoi rigori, mette a dormire gran parte della flora e della fauna. In tutto il mondo si contano circa ottocentocinquanta specie di zecche, con diversi livelli di pericolosità e differenti caratteristiche, tutte però accomunate dal fatto che si nutrono del sangue del proprio ospite. Gli studiosi hanno classificato due famiglie di zecche, differenziate tra loro dal fatto di disporre di una sorte di guscio rigido, le ixodidae, o di esserne prive, le argasidi.


Può capitare di scoprire che il nostro cane è stato punto da una zecca.

Tutto quello che ci serve sono un pò di alcol e delle pinzetta per sopracciglia

Dopo aver Individuato la zecca, prendete un batuffolo di cotone e bagnatelo con l’alcol.

Appoggiare il batuffolo di ovatta sulla zecca in modo da stordirla e rendere più facile l’operazione di estrazione.

Cercando di trovarsi il più possibile vicino alla pelle del cane afferrare la zecca e tirare verso l’esterno con cura e lentezza.

Una volta staccata bruciatela, .non schiacciatela perchè potrebbe contenere uova.

Disinfettare il cane sul punto in cui è stato morso.



La trasmissione

Come si trasmette da cane a cane: tutte le zecche hanno tre paia di gambe durante lo stadio detto immaturo e quattro quando il loro sviluppo arriva all'apice. Data l'assenza di ali non possono volare ma sono eccellenti arrampicatrici e grazie a un organo sensoriale chiamato di Heller, possono avvertire odori, calore, umidità o la presenza di un ospite in avvicinamento su cui si affrettano a balzare. Per nutrirsi, la zecca affonda la propria "bocca" nella pelle dell'ospite e da li, saldamente ancorata, inizia a succhiare il sangue. Il ciclo vitale della zecca si compone di quattro fasi: uovo, larva, ninfa e adulto. La femmina deposita le uova nell'erba in primavera e, in estate, queste si trasformano in larve con i favori climatici e l'umidità. Le larve cercano il primo ospite, di solito un uccello o un roditore, dal quale si nutrono per diversi giorni, fino a cadere a terra. Ben nutrite, le larve si trasformano a questo punto in ninfe e rimangono inattive per tutto l'inverno. Si risvegliano a primavera e cercano un nuovo ospite, questa volta ampliando la scelta a cane e gatto oppure agli umani. Quando le ninfe sono sazie, ricadono nuovamente a terra dove raggiungono lo stadio adulto. A questo punto si mettono in caccia del terzo ospite per nutrirsi e accoppiarsi. Ricadono infine a terra dove i maschi muoiono e le femmine che resistono per tutto l'inverno, depositano le nuove uova a primavera, completando il circolo vitale.


Rimozione della zecca:

Le probabilità della trasmissione di agenti patogeni per mezzo della puntura di zecche dipendono strettamente dalla durata della permanenza di queste sull'ospite e sono, in generale, basse se la zecca rimane attaccata per meno di 24-48 ore. Ecco perchè è importante rimuovere la zecca il più presto possibile. Ecco come fare:

  • Afferrare saldamente la zecca con una pinzetta il più possibile aderente alla cute, con una
    delicata rotazione in senso antiorario e tirarla leggermente, ma senza strappi, per evitarne la rottura.
  • Proteggere le mani con guanti o un fazzoletto durante l'operazione, per evitare la possibilità di infezione attraverso piccole lesioni della pelle o autoinoculazione per via congiuntivale o orale.
  • Se il rostro della zecca rimane all'interno della pelle, estrarlo con l'aiuto di un ago sterile. Eventuali residui del corpo della zecca rimasti nella pelle di solito non comportano conseguenze.
  • Applicare disinfettanti e antibiotici sulla parte soltanto dopo l'estrazione della zecca, evitando quelli che colorano la pelle (tintura di iodio, mercurocromo) perchè potrebbero mascherare segni di infezione.
  • Non applicare calore o sostanze quali acetone, ammoniaca, cloruro di etile, alcol etilico, etere, cloroformio o vasellina sulla zecca prima della rimozione. Tali procedure sono sconsigliate, in quanto inducono nella zecca un riflesso di rigurgito, con forte aumento del rischio di trasmissione di agenti patogeni.
  • La zecca tolta va messa in un contenitore chiuso con alcool, petrolio o altra sostanza per essere uccisa. Non va assolutamente schiacciata perchè si spagerebbero le sue uova ovunque.

Alla rimozione della zecca dovrebbe seguire un periodo di osservazione della durata di 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione nella sede del morso quello che viene chiamato Eritema Migrante. Se si nota questo arrossamento che si allarga pian piano o altri sintomi, bisogna andare subito dal medico.
La somministrazione di antibiotici per uso sistemico nel periodo di osservazione è sconsigliata, perché può mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi.
Nel caso in cui, per altre ragioni, fosse necessario iniziare un trattamento antibiotico, è opportuno impiegare farmaci di cui sia stata dimostrata l’efficacia sia nel trattamento delle rickettsiosi che delle borreliosi.

Esiste anche una apposita pinzetta, che evita di premere l'addome della zecca come avviene invece con le tradizionali pinzette. Questo permette di ridurre la possibilità che defluisca nel soggetto morso una eventuale infezione. Si chiama O'TOM® e si può trovare in farmacia o in negozio per animali. Ecco come usarlo:





 
   
 
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